STEFANO ANOARDI

Il Krabi Krabong è una disciplina thailandese rimasta sempre defilata rispetto alla "figlia" Muay Thai. Viene comunemente tradotto come: "Duello con armi corte ed armi lunghe" dove nell'eccezione "armi corte" viene inteso anche il corpo umano come arma in sè.  
Nel Krabi Krabong  si studiano molte armi tradizionali thailandesi, a partire dal coltello Kukri (che è identico a quello che usano i soldati Gurkha) la sciabola lunga Krabi, che è in tutto e per tutto identica alla classica sciabola europea da ufficiali o da cavalleria; le doppie spade corte Dab Song Mue che si impugnano in coppia, lo scudo Dan e la spada corta, i Mai San che sono simili ai Tonfa giapponesi, ma sono molto più grossi e con un laccio che li fissa saldamente al braccio. C'è poi il bastone lungo, la lancia, l'alabarda e anche lo Scudo sul braccio sinistro e la lancia sul destro. 
A completare quest' arte marziale, ci sono le Danze Meditative Guerriere, chiamate Ram Awut. E' per interderci l' equivalente thailandese del Tai Ch'i Chuan, e consiste in movimenti lenti e armoniosi, coordinando corpo, respiro, mente e recitazione di mantra, il tutto ritmato da musiche tradizionali thailandesi.
Realizzano inoltre una profonda integrazione tra mente e corpo e pongono l' individuo in un rapporto armonico con l' universo.
La Scuola Tàran Dèvak del Maestro Valerio Zadra divulga ancora lo stile antico di queste arte marziale dove ogni allenamento è incentrato sulla concretezza e massima efficacia nel combattimento.
Per la sua completezza e per i suoi alti contenuti educativi, morali e spirituali, è consigliato a tutti come miglior mezzo di difesa/offesa personale.